GIOVANNI ANGELERI
violino solista
FEDERICO GUGLIELMO
violino solista
DOMENICO NORDIO
violino solista
Giovanni Angeleri, Glauco Bertagnin, Vinicio Capriotti, Myriam Dal Don, Alessandro Ferrari, Federico Guglielmo, Pietro Juvarra, Carlo Lazari, Martina Molin, Domenico Nordio, Federico Parravicini, Sonig Tchakerian, Anna Tositti – violini
Enrico Balboni, Mario Paladin, Luca Volpato – viole
Nicola Boscaro, Pietro Bosna, Luigi Puxeddu, Carlo Teodoro – violoncello
Franco Catalini, Matteo Liuzzi – contrabbasso
Roberto Loreggian, Nicola Reniero – cembalo
Ivano Zanenghi – liuto
I SOLISTI FILARMONICI ITALIANI fondati da Giovanni Guglielmo nel 2001 sono noti soprattutto per le loro esecuzioni e registrazioni del repertorio strumentale italiano e raccolgono l’eredità maturata nelle lunghe esperienze dapprima con I Virtuosi di Roma (1950-79) ed in seguito con I Solisti Italiani (1980-2000).
Tutti i componenti del gruppo hanno alle spalle una rilevante attività concertistica individuale, suonano come “prime parti soliste” nelle maggiori orchestre sinfoniche italiane e sono risultati vincitori in alcuni dei più importanti concorsi internazionali (Vittorio Gui, Viotti, ARD di Monaco, Parigi, Londra).
I Solisti Filarmonici Italiani affrontano un repertorio che origina nella musica da camera per giungere all’orchestra d’archi, suonando senza direttore e prevedendo un’ampia alternanza di tutti i componenti nei ruoli solistici e di prime parti.
Degni di particolare menzione nella loro attività internazionale, che li ha visti ospiti regolari in Nord e Sud America, Giappone ed Estremo Oriente, Sud Africa oltre che in tutta Europa, sono gli inviti ad Amsterdam (Concertgebouw), Berlino (Philharmonie), Bonn (Beethovenhalle), Monaco di Baviera (Herkulessaal), Vienna (Musikverein), New York (Metropolitan Museum e Carnegie Hall), Washington (Kennedy Center), Chicago, Cleveland, Boston, Buenos Aires (Mozarteum Argentino e Teatro Colón), San Paolo, Rio de Janeiro, Parigi (Salle Pleyel), Madrid (Auditorio Nacional), Barcellona, Milano (Società del Quartetto), Roma, Istanbul (Festival), Taipei (National Concert Hall), Seoul (Arts Center), Hong Kong, Tokyo (Suntory Hall e Opera City), Osaka (Symphony Hall e Izumi Hall).
Le loro esecuzioni sono state apprezzate dalla critica del New York Times, Washington Post, Corriere della Sera, Suddeutsche Zeitung e segnalate in riviste specializzate quali Diapason, Le Monde de La Musique, Fono Forum, Cd Classics e Amadeus.
Hanno suonato frequentemente in concerti e tour con Kathleen Battle, Hansjörg Schellenberger, Milan Turkovic, Michala Petri, Mstislav Rostropovich, Andrea Griminelli. Hanno registrato per le maggiori emittenti radiofoniche in tutto il mondo.Hanno al loro attivo 15 CD con diverse case discografiche (Denon Nippon Columbia, Decca, Sony, Cpo, Stradivarius, Meister Music ed Altus).
GIOVANNI GUGLIELMO – da: In memoriam (di Cesare Galla)
(…) Gianni non amava parlare e preferiva di gran lunga imbracciare il suo violino e suonare: da solo, in formazione da camera, insieme all’orchestra, come ha fatto per settant’anni della sua vita. Così era certo di essere capito proprio da tutti, ma non è che quando parlava non lo si capisse, anzi. Era un uomo di poche parole e di sostanziosi concetti, di idee chiarissime. Un artista concentrato, concreto, profondo che ha fatto moltissimo non solo per il suo strumento, e in generale per l’arte in cui è vissuto, ma per il mondo in cui si è trovato ad operare. (…)
Ha attraversato almeno mezzo secolo di vita vicentina coltivando la certezza della sua missione culturale e costruendo iniziative straordinarie, che oggi sono patrimonio di tutti e per le quali ha lavorato instancabilmente, senza cercare onori personali, senza preoccuparsi della visibilità, come si dice oggi, in nome di una necessità intima e superiore. Oltrepassati gli ottant’anni, continuava a farlo, con fiducia incrollabile e serena, grande vecchio che sapeva dialogare magnificamente con i giovani. (…)
Per decenni, Gianni Guglielmo è stato un punto di riferimento per tutti quelli che assegnano un posto importante alla musica nella loro vita.
Per chi la musica la fa o vuole imparare a farla, come docente erede e continuatore della tradizione della grande scuola veneta del violino, formando un paio di generazioni di assoluto livello. Musicisti che oggi fanno trionfare la scuola veneta del violino in tutto il mondo. E non si è limitato a trasmettere il suo sapere tecnico e la sua visione della musica, è stato anche una figura centrale nell’organizzazione delle istituzioni scolastiche musicali, in prima fila nel processo che ha portato il conservatorio di Vicenza ad ottenere l’autonomia, con responsabilità dirette come direttore del Conservatorio A.Pedrollo di Vicenza.
È stato un punto di riferimento per chi la musica la organizza, la propone al pubblico. (…)
È stato un punto di riferimento per chi la musica la ascolta, con una carriera concertistica straordinaria, che si è concretizzata qui in decine e decine di concerti, ma ha avuto l’intensità e l’ampiezza del grande interprete internazionale, perché davvero ha suonato in tutto il mondo. Le scelte esecutive di Gianni Guglielmo ne hanno sempre fatto un’ eccezione, nel mondo dei concerti: dal Barocco al contemporaneo, nessun autore era escluso dalla sua curiosità, dalla sua analisi, dal suo approfondimento. È stato una pietra miliare nell’interpretazione di Vivaldi, ha avuto un ruolo centrale nella riscoperta di Giuseppe Tartini. Solo lui, con il suo gruppo L’Arte dell’arco, ha potuto vantare la registrazione discografica integrale dei Concerti per violino e orchestra di questo musicista.
Ha sempre guardato con attenzione la musica del Novecento e quella contemporanea, quella vicentina in particolare. Era questa una missione che aveva sviluppato in particolare da quando era diventato socio dell’Accademia Olimpica, poco più che quarantenne (vi entrò infatti nel 1976). (…)
Passava al setaccio gli archivi, studiava, editava le musiche antiche e recenti che hanno contrappuntato la storia dell’Accademia e quindi della città di Vicenza. Poi le riportava in vita. Lasciava ad altri l’incombenza di parlarne, lui suonava. (…)
Una volta, ormai dieci anni fa, conversando sulla Ciaccona di Bach, pezzo grandioso e arduo, suprema vetta interpretativa per qualsiasi violinista, aveva detto semplicemente: «Nella mia vita ci ho pensato tanto». Ecco, Gianni: quei pensieri rivelati in forma di musica ci mancano terribilmente.
ARCANGELO CORELLI (1653 – 1713)
Concerto Grosso in Re maggiore Op.6 no.4
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685 – 1750)
Concerto in Re minore per 2 violini, archi e continuo BWV 1043
ANTONIO VIVALDI (1678 – 1741)
Concerto in Si minore per 4 violini, violoncello archi e continuo RV 580 (da “L’Estro Armonico”, Op.3 no.10)
ANTONIO VIVALDI (1678 – 1741)
Concerto in sol minore per archi e continuo RV156
ANTONIO VIVALDI (1678 – 1741)
Concerto in re minore per 2 violini, violoncello, archi e continuo RV565 (da “L’Estro Armonico”, Op.3 no.11)
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685 – 1750)
Concerto Brandeburghese no.3 in Sol maggiore per archi e continuoBWV1048
Intero Euro 30.00
Ridotto Euro 20.00
I biglietti si possono acquistare presso:
Biglietterie di Venezia Unica di:
Riduzioni (non cumulabili)
Studenti fino a 26 anni; persone sopra i 60 e residenti a Venezia