Rappresentazione in forma semiscenica
ELENA BERTUZZI
soprano
ANGELO MANZOTTI
sopranista
DANIELA FERZANI
Anna Girò
MAURIZIO RAVAZZINI
Antonio Vivaldi
PAOLO TIRELLI
Costumi ed elementi scenici
ENSEMBLE MUSICA RITROVATA
SIMONETTO MASSIMILIANO
violino
FAVRETTO STEFANO
violino
DALLA LIBERA ALESSANDRO
viola
TOFFANO FEDERICO
violoncello
CONTE FABIO
violone
CAROLI ENZO
flauto
CARLO STENO ROSSI
concertazione e direzione al cembalo
L’Associazione Culturale L’Orfeo
Il testo ideato e scritto da Angelo Manzotti ci mostra l’aspetto meno noto del rapporto tra il Prete Rosso Vivaldi e Anna Girò, sua Musa.
Anna Girò, per secoli dimenticata come persona e ricordata solo quale amante di Vivaldi, viene riletta come figura non solo di amante, ma di grande professionista, quotata da esimi compositori e cantante di fama nei maggiori teatri italiani ed europei. Attraverso ricerche e lettura di manoscritti, si cerca qui di restituire la sua legittima importanza e dignità di Donna e di Artista e si ricorda che Anna Girò era Mantovana. La sua vicinanza a Vivaldi ammansì e ammorbidì il di lui carattere spesso intemperante. Non fu solo “Musa”, ma fu un amore vero e profondo. All’interno della Pièce che delinea i caratteri dei due protagonisti, vengono diffuse emozioni, sentimenti, rabbie e rancori, il tutto grazie e uno studio approfondito da parte del Musicologo. Un dramma evocativo, uno squarcio di luce su due persone di forte carattere e temperamento, il tutto arricchito da alcune delle più belle pagine della produzione operistica di Vivaldi tra le quali spiccano arie scritte appositamente per Mantova e le sue, allora, magnifiche stagioni carnevalesche e teatrali. Il testo di questo breve dramma con musica è stato costruito basandosi su vicende realmente accadute e fatti documentati. La parte in prosa è arricchita da brani musicali tratti da alcune delle più famose e preziose opere di Vivaldi. La ricerca musicale è il frutto di un prezioso lavoro di approfondimento svolto presso la Biblioteca Nazionale di Torino, che custodisce la maggior parte dei manoscritti Vivaldiani.
NOTE DI REGIA
Non è stato certamente difficile preparare l’allestimento di questo spettacolo poiché il testo e le parole rendono già tutto quanto c’è da sapere tra i due protagonisti. Potrebbe trattarsi di una nebbiosa sera mantovana nella quale Anna Girò tornata a Mantova, nella sua casa natale, rievoca a dieci anni dalla morte del compositore, i momenti meravigliosi vissuti con lui. Ed ecco il fantasma di Vivaldi che si fa vivo, che le parla, che condivide con lei quell’ultima estasi spirituale e il rapimento d’amore, di un amore mai finito. Ho corredato lo spettacolo con una scelta di arie che ci restituiscono i vertici della produzione vivaldiana e il fascino straordinario dell’epoca barocca.
I costumi di Giampaolo Girelli, creati appositamente per lo spettacolo restituiscono tutto il gusto e la moda raffinata dell’epoca, assieme alle parrucche reallizzate dal grande Alessio Aldini per l’occasione. Al termine Anna Girò rivelerà il suo vero nome e lo strazio che ancora porta nel cuore dopo molti anni. Una figura di Donna che va oltre “l’amante”. Una Donna vera con una personalità e una passione che la colloca tra le vere Muse della storia della Musica.